Il leader paranoico | Evil Management

Pubblicato il 14 gennaio 2025 alle ore 15:13

Succede, anche nelle migliori aziende e organizzazioni. E più sono grandi, più statisticamente è probabile inciampare in un leader paranoico. Incapace di distinguere tra realtà e fantasia, aspetti tipici delle personalità patologiche come quelle narcisistiche, fra i corridoi dissemina la famigerata malignant normality, fra sociopatia, temperamento ipomaniacale, stile di comportamento c.d. gaslighting, leadership-paranoia, malato e assetato di potere, della evil leadership e del costante edonismo

Purtroppo non è ironia o esagerazione, sono persone in carne ed ossa che si aggirano nei corridoi (o meglio, stanno sedute nelle loro poltrone in pelle - rigorosamente non vegana) e che possono trovare una loro collocazione comportamentale nelle categorie diagnostiche del DSM-5 (American Psychiatric Association, 2013) e nelle psicopatologie organizzative, e fisica nelle posizioni di vertice, lì messe da altre persone a loro volta malate, corrotte, o inconsapevoli ("Padre, perdonali perchè non sanno quello che fanno". LC 23:34). 

Il leader paranoico è una delle figure più altamente distruttive ; di loro natura i soggetti paranoici rappresentano dei casi profondamente problematici e annoverati nelle fattispecie della follia manageriale e\o gerarchica

Una vera e propria leadership fallimentare, laddove si parla sempre più di relazioni umane basate sulla fiducia. La spirale è tremenda: il leader paranoico si sente controllato, giudicato, osservato in modo malevolo, ostile, intrusivo al punto di mettere in atto contromisure difensive, sospetto, controllo, isolamento. 

Questi leader alternano illusioni e persecuzioni, sete di potere e timore di vederselo sottrarre, cosa che crea il conflitto fra il desiderio e l'angoscia del successo a tutti i costi. Spesso si accompagna alla folie a' deux, condizione tipica dei soggetti paranoici che, forti di arte persuasiva e potere suggestivo, inducono anche altri a credere nel loro delirio. 

 La letteratura ha delineato tre tipologie di leader paranoici:

  • quelli caratterizzati da chiusura sociale, autoisolamento, eccentricità
  • i soggetti contrappositivi che amano scontrarsi e andare oltre, norme e  regole, per dimostrare il loro potere
  • i carismatici, ricolmi di carica distruttiva mascherata da abilità di persuasione (in questa categoria rientrano i grandi dittatori)

 

Quali sono i tratti salienti dei leader paranoici?

  • suscettibilità
  • sospettosità
  • angoscia
  • timori
  • rabbia
  • desiderio di vendetta, rivincita
  • risentimenti e ostilità
  • diffidenza
  • grandiosità
  • tendenza a proiettare sugli altri ciò che non accetta in se stesso
  • capacità di rendere l'ambiente esterno minaccioso e ostile

 

Perchè tutto questo?

Perchè questi soggetti hanno bisogno di impegnare molte delle loro energie nel difendersi dalle minacce che percepiscono nel mondo esterno, dalla malevolenza che credono aleggi loro intorno e dai tentativi, irrealistici, di sminuirne il valore professionale, aspetti che legittimano un senso di aggressività e propositi di vendetta

Il leader paranoico ha una rappresentazione di sè in funzione della sua grandiosità, onnipotenza, vendicatività, teme l'umiliazione, ha paura del disprezzo, e cerca potere e rivalsa. Non si sente mai al sicuro, tranquillo, lontano dai pericoli, in costante stato di allerta fondato sulla sensazione di autoriferimento, come se ogni cosa che accade fosse in qualche modo a loro collegata. 

Le difese psicologiche di questi soggetti vertono prevalentemente sulla negazione: è pertanto complesso intervenire sui loro schemi emotivi e cognitivi. Non si rendono conto della dannosità e distruttività sociale del loro agito. 

Il leader paranoico anticipa sempre l'aggressione nei confronti delle persone su cui ha proiettato la propria violenza, mediante vari meccanismi di sopraffazione, controllo, delimitazione della vita altrui, per esercitare un proprio meccanismo di autodifesa e controllo dell'ambiente. 

La tendenza alla ricerca della vittima è una costante, e porta con sè una forza distruttiva sull'ambiente circostante quando non si è sicuri di poter esercitare difesa e controllo totali. 

I risultati nelle relazioni organizzative sono devastanti causando forti sofferenze nelle vittime, che vivono costantemente nel controllo, nell'odio e nel desiderio altrui di distruggere, con aggressività, sadismo e comportamenti antisociali.