Ascolta la tua voce interiore. E' dalla tua parte, o da quella di qualcun altro?

Pubblicato il 29 dicembre 2024 alle ore 19:01

Circa l'80% di ciò che di solito diciamo a noi stessi (il nostro dialogo interno) è negativo. E' davvero sorprendente come tentiamo di sabotarci in questo modo. E nessuno ha ancora capito bene perchè succede, ma l'autosabotaggio è qualcosa di cui dobbiamo essere coscienti e consapevoli. Pensateci: se parlassimo ai nostri amici allo stesso modo in cui parliamo a noi stessi, non ce ne rimarrebbero molti!

Leggete questa storia, ricca di spunti di riflessione.

Linda è una formatrice. Quando frequentò il suo primo corso professionale di programmazione neurolinguistica imparò che, lei come molti altri compagni e compagne, aveva un dialogo interno abbastanza attivo e, bisogna dirlo, abbastanza negativo. Con questo termine di programmazione neurolinguistica si intende una vocina interiore petulante, sapete, quella che suona un po' come quando vostra mamma è di cattivo umore e dice cose del tipo: "Non posso credere che sei stata così stupida", "Bene, hai di nuovo combinato un bel pasticcio", oppure "Questo è tipico di te, fai sempre la cosa sbagliata".

Sentire regolarmente messaggi di questo tipo è nella migliore delle ipotesi non particolarmente utile e nella peggiore potenzialmente dannoso per la propria autostima e per il livello di fiducia.

Dopo alcuni mesi di corso, venne il giorno della valutazione finale. Tutti i partecipanti furono sottoposti a una serie di test e di attività e, come per ogni genere di valutazione, la faccenda era piuttosto esasperante. Linda pensò però di essere riuscita a passare, anche solo per un soffio.

La procedura era che alla fine di ogni giorno ciascuno partecipava a un incontro con l'insegnante e la sua assistente per ricevere il giudizio sulla propria performance. Arrivò il turno di Linda; bussò alla porta nervosamente.

"Entri", disse la voce dall'altra parte..

Linda entrò e si sedette sulla sedia di fronte ai due esaminatori. 

"Bene..." disse l'insegnante, con quello che Linda era sicura fosse un sospiro rassegnato. Si aspettava il peggio. "Lei è passata?"

Ci volle qualche minuto perchè Linda comprendesse la domanda. 

"Prego?". Non era questo il tipo di feedback che si aspettava. 

"Si merita di essere promossa?", aggiunse la sua assistente. 

La domanda spiazzò completamente Linda, che iniziò a balbettare: "Beh..diciamo che...credo..."

"Il fatto è che..." continuò l'insegnante con uno scintillio negli occhi, "noi sappiamo che lei ha avuto successo nel corso. Ma quello che vogliamo sapere è: Lei sa che ce l'ha fatta?".

Linda sta riflettendo su questa domanda ancora oggi.

 

La morale: la voce interiore che udite è dalla vostra parte o da quella di qualcun altro?

 

La storia mette in evidenza argomenti molto importanti, soprattutto se applicati ai contesti lavorativi, come autostima, successo, riconoscimento, remunerazione, feedback. E può essere utilizzata per riflettere su diversi aspetti:

  • che cosa ti sta dicendo, ora, la tua voce interiore?
  • che tipo di linguaggio usi con te stesso? Positivo o negativo?
  • questo linguaggio è sano? E' utile?
  • in che modo puoi rendere la voce interiore più utile in futuro?
  • come la cambierai?
  • che tipo di voce interiore ha chi ti circonda?